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Condono edilizio: prossima la pronuncia della Consulta sulle leggi regionali

Prossima la pronuncia della Corte Costituzionale sulla questione di legittimità delle leggi regionali sul condono edilizio

E' attesa, prevedibilmente, tra un paio di settimane, la pronuncia della Corte Costituzionale circa la questione di legittimità sollevata dal Governo contro le leggi regionali in materia di condono edilizio emanate da Emilia Romagna, Toscana, Campania, Lombardia, Marche, Veneto e Umbria.

Le leggi in oggetto sono state impugnate in quanto la disciplina in esse contenuta è notevolmente più restrittiva di quella prevista dalla legge statale, restringendo, ad esempio, le caratteristiche degli abusi sanabili o escludendo la sanabilità di alcune tipologie di opere e interventi la cui sanatoria è, invece, ammessa dalla disciplina statale. La legge della Campania è stata, invece, impugnata per essere stata emanata oltre il termine del 12 novembre 2004 previsto dall'art. 5 della legge n. 191/04. A questo proposito il costituzionalista Prof. Cocuzza che seguirà il caso per conto della Regione, solleva forti dubbi circa l'effettiva data di scadenza del termine concesso alle regioni per legiferare. Afferma, infatti, che i quattro mesi concessi alle regioni sono stati introdotti in sede di conversione del D.L. n. 168/04. Il conteggio dei 120 giorni deve, dunque, essere effettuato a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione (31 luglio 2004), e non dalla data di entrata in vigore del D.L. n. 168/04 (12 luglio 2004).

Dall'orientamento che verrà espresso dalla Corte dipende la possibilità di un'eventuale riapertura dei termini della sanatoria. Qualora, infatti, la Consulta ritenesse fondata la questione dichiarando illegittime le leggi in oggetto, potrebbe ritenersi necessario riaprire il termine per la presentazione delle istanze di sanatoria edilizia (scaduto il 10 dicembre 2004) per evitare il profilarsi di disparità di trattamento dei cittadini.

Intanto, in questi giorni, il Governo sta esaminando le leggi regionali non ancora sottoposte al vaglio della Corte, per valutare l'opportunità di una loro impugnazione.