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Aperto il tavolo delle trattative tra Stato e Regioni per l'art.5 del DL n.168/04

I Presidenti delle Regioni hanno contestato le disposizioni contenute nel D.L. n. 168/2004 che all'art. 5 contiene gli emendamenti alla disciplina statale sul condono edilizio, affermando che sarebbero in contrasto con i dettami della sentenza n. 196 della Corte Costituzionale, laddove ha definito doveroso l'intervento legislativo regionale in materia, rendendo, pertanto, imprescindibile un confronto Stato – Regioni allo scopo di definire i principi fondamentali della materia.

La materia del governo del territorio, infatti, in cui è ricompreso anche il condono edilizio, rientra nell'ambito della legislazione concorrente. I principi fondamentali dovranno, pertanto, essere determinati dallo Stato (che avrebbe dovuto farlo col D.L. n. 168), mentre saranno poi le Regioni, con proprie leggi, a dettare la normativa di dettaglio.

Altro punto contestato dalle Regioni riguarda la circostanza per cui il decreto in oggetto ha semplicemente spostato, dal 31 luglio al 10 dicembre 2004, il termine ultimo per presentare le istanze di sanatoria. In questo modo non si impedisce, pertanto, di continuare a presentare le istanze stesse, pur nell'assenza della legislazione regionale. Tutto ciò nonostante la Consulta abbia previsto espressamente che la facoltà, per gli interessati, di presentare le domande di condono dovrà essere esercitabile in un termine ragionevole a partire dalla scadenza del termine ultimo imposto alle Regioni per l'esercizio del loro potere legislativo.

Oggi, pertanto, presso il Ministero degli Affari Regionali si apre il tavolo tecnico – politico tra i rappresentanti del Ministero dell'Economia, delle Regioni e dei Comuni, per esaminare e mettere a punto le proposte di modifiche da apportare all'art. 5 del Decreto n. 168.