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Le scelte delle Regioni in tema di condono edilizio

Le Regioni stanno approntando i primi provvedimenti legislativi in materia di condono edilizio. Molti prevedranno discipline più restrittive rispetto alla normativa statale.

Tra queste la Lombardia ed il Veneto prevedono di escludere dalla sanabilità le nuove costruzioni che non risultino conformi rispetto agli strumenti urbanistici.

L' Abruzzo intende, invece, ammettere la possibilità di condono solo per i piccoli abusi, ed è probabile che verrà stabilito un aumento dell'importo dell'oblazione e degli oneri concessori.

Il Lazio fisserà dei limiti volumetrici inferiori a quelli indicati dall'art. 32 del D.L. n. 269/03, pare intorno ai 300 metri cubi.

La Sicilia ha dichiarato, invece, che applicherà integralmente la disciplina nazionale.

Sulla stessa linea la Puglia, che non introdurrà limiti volumetrici più restrittivi e verranno confermate le previsioni della Legge regionale già varata (Legge n. 28 del 28/12/03).

L' Emilia Romagna ha annunciato che renderà più aspre le sanzioni e renderà condonabili solamente gli ampliamenti o le nuove costruzioni purchè rientrino nel limite volumetrico dei 150 metri cubi.

Gli stessi limiti volumetrici pare verranno fissati anche dalla Campania che escluderà dalla sanabilità le aree demaniali e le zone sottoposte a vincolo.

La Toscana annuncia che non ammetterà la sanatoria per le aree protette o soggette a vincolo e per le nuove costruzioni. Verrà, inoltre, introdotto il limite volumetrico di 100 metri cubi per gli ampliamenti effettuati in conformità con la normativa urbanistica.

Anche in Umbria si preannuncia la linea dura. Pare, infatti, che la possibilità di condonare verrà esclusa per le nuove costruzioni non conformi agli strumenti urbanistici. Saranno ammessi, invece, i piccoli ampliamenti.

La Provincia Autonoma di Bolzano ha in previsione l'emanazione di una nuova legge. L'articolo della Legge Finanziaria che impediva l'applicabilità del condono sul territorio provinciale è stato, infatti, abrogato dopo che il Governo lo aveva impugnato sollevando la questione di legittimità costituzionale di fronte alla Consulta. Pare, comunque, che la possibilità di sanatoria verrà ammessa solamente per i piccoli abusi.

Per quanto riguarda la sorte delle istanze già presentate, nella maggior parte delle Regioni, esse saranno pienamente valide. Sono, infatti, poche le Regioni che intendono escluderne la salvezza.

Le domande presentate prima del 7 luglio, come sappiamo, sono valide ed efficaci sia sul piano amministrativo che penale.

Quelle, invece, presentate dal 12 luglio (data di entrata in vigore del D.L. n. 168) fino alla data di entrata in vigore della legge di conversione del D.L. n. 168, sono valide solo per quanto riguarda gli effetti penali. Quelli amministrativi, invece, saranno determinati dalle regioni, che potranno prevedere norme più favorevoli.

Ma vediamo nel dettaglio che cosa succederà in alcune Regioni secondo le prime indiscrezioni.

La Sicilia ha anticipato che applicherà integralmente le norme statali: le istanze già presentate sono, pertanto, salve. Stesso discorso può farsi per Lombardia , Veneto , Emilia Romagna , Abruzzo , Calabria , Piemonte e Puglia , la quale non intende modificare la propria legge n. 28/03.

Pare invece che adotteranno la linea dura Toscana , Campania e Umbria. In queste regioni, infatti, le norme più restrittive che, come è stato anticipato, verranno introdotte, si applicheranno anche alle istanze già presentate. Non verranno, cioè, sanati quegli abusi che risultino in contrasto con le previsioni delle rispettive leggi regionali.